Central Interceptor Main Works

Corsi d'acqua e spiagge più puliti

Quindici metri sotto il fondale del porto di Manukau, nelle zone più vecchie del centro di Auckland, la Città delle Vele, correrà il Central Interceptor, il più lungo tunnel per acque reflue nella storia del paese.

Nuova Zelanda

Grazie alla sua capacità di ampliare l’attuale sistema fognario della città, ridurrà dell’80% gli straripamenti dovuti a frequenti piogge torrenziali. Le acque reflue, infatti, confluiscono in una rete combinata di fogne progettate apposta per far traboccare l’eccesso idrico nei corsi d'acqua a cielo aperto. Il Central Interceptor eviterà l’inquinamento delle molte spiagge, estuari e ruscelli della città.

È un sistema dimensionato proprio per rispondere alla rapida espansione della città, per la quale, da qui ai prossimi 30 anni, si prevede una crescita pari a 750,000 nuovi residenti, che genererà un significativo miglioramento delle condizioni ambientali. Il tunnel principale correrà tra Grey Lynn e l'impianto di trattamento delle acque reflue di Mangere, alleviando la rete fognaria esistente di vecchia data e deviando flussi e tracimazioni nella nuova galleria. Nel suo tracciato, la linea richiederà la costruzione di 17 pozzi permanenti con profondità da 11 a 79 metri e diametro fra 4.5 e 28 metri, oltre a numerose fognature di collegamento, camere, strutture di controllo, impianti di trattamento dell'aria e la stazione di pompaggio, alloggiata in un pozzo di 80 metri di profondità.

L’impianto, quando completato, servirà inoltre ad immagazzinare 226,000 metri cubi di acqua reflua, l’equivalente di 90 piscine olimpioniche, in modo da poter meglio controllare il tasso d’influsso nell’impianto di trattamento di Mangere.

 

Un po’ di numeri

Partito nel 2019, i 14,7 km di tunnel principale sono scavati ad una profondità tra i 15 e i 110 metri, ben 15 metri sotto al porto di Manuaku, utilizzando una Earth Pressure Balance Tunnel Boring Machine (EPB TBM) lunga 190 metri con un diametro esterno di 5,45 metri ed interno di 4,5 metri, e una Micro TBM per i 4.3 km di due tunnel secondari di collegamento con un diametro di circa 3 metri. Dopo un concorso organizzato fra le scuole del circondario, la TBM è stata chiamata Hiwa-i-te-rangi, che in lingua Maori è l’ultima delle “Cinque Stelle di Matariki”, alla quale tradizionalmente si inviano sogni e desideri nella speranza che si materializzino. Il nome della Micro TBM invece è “Domenica”, nome con significato storico per la nostra compagnia poiché apparteneva sia alla madre che alla moglie di Adolfo Ghella, il fondatore dell’azienda.

 

Citando il cliente, a proposito dell’efficacia del progetto, “alla fine stiamo costruendo un tunnel che nessuno vedrà. Ma ciò che le persone che ci hanno lavorato ricorderanno, è come l'abbiamo realizzato, come è stato il percorso e i ricordi di quel tempo trascorso con noi.”

 

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